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Slovenia: il governo rimborserà le multe per violazione dei lockdown

Slovenia: il governo rimborserà le multe per violazione dei lockdown

Il governo sloveno rimborserà ai cittadini le multe comminate per violazione delle restrizioni imposte durante l’epidemia di Covid-19. A ufficializzarlo è stata la ministra della Giustizia, Dominika Švarc Pipan, che ha specificato che i rimborsi partiranno non appena verrà varata una legge apposita, verosimilmente entro gennaio, e che i rimborsi saranno effettuati d’ufficio, senza che i singoli soggetti coinvolti debbano farne richiesta. La decisione arriva dopo che le multe per violazione delle restrizioni pandemiche sono state giudicate incostituzionali. Per violazione del lockdown in Slovenia erano state comminate sanzioni per poco più di 5 milioni di euro, ma solo 1,7 milioni di euro erano stati realmente incassati, segno che due multati su tre avevano comunque rifiutato di pagare. Ora anche chi aveva saldato la multa subita sarà rimborsato.

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Ritorno al reale, di Vincenzo Costa



A volte si ha l’impressione di vivere in una sorta di delirio, in cui il principio di realtà svanisce, e il delirio diventa un criterio di razionalità, per cui chi contesta il delirio diventa, di volta in volta, un amico di dittatori, un putiniano, un nemico del progresso.

È caratteristico delle psicosi questo modo di esperire l’altro e le argomentazioni dell’altro.

In questo delirio che, grazie all’opera incessante dei media diviene la realtà e la moralità e il segno di essere “dalla parte giusta”, rientra negli ultimi tempi l’idea secondo cui la guerra in Ucraina può finire solo con il ritiro russo dal donbass e addirittura dalla Crimea.

Questo delirio non prende in esame almeno tre circostanze:

1) un’occupazione del donbass da parte dell’esercito ucraino, sotto il controllo dell’attuale regime di Kiev, porterebbe a una spietata pulizia etnica, forse nel silenzio dei media occidentali, per i quali oramai la realtà può essere costruita è venduta come si vuole. Già quanto succede a Kherson divrebbe fare riflettere, avrebbe dovuto suscitare una qualche reazione indignata da parte dei fautori dei diritti umani, almeno almeno la richiesta di osservatori ONU che controllino se non siano all’opera repressioni verso i “collaborazionisti”. Niente di tutto questo, ed ormai il regime di Kiev può pensare di essere al di sopra di ogni legge, di godere di una assoluta impunità, perché tanto i media occidentali oscurerebbero qualsiasi crimine da esso compiuto.

2) vi erano accordi (quelli di Minsk) che avrebbero dovuto garantire una certa autonomia al donbass, e l’Europa avrebbe dovuto garantire questo accordi. Per otto anni quegli accordi sono stati violati dal regime di Kiev, nel silenzio di Kiev e delle autorità europee, con una logica ipocrita che ha reso l’Europa priva di credibilità agli occhi del mondo. Il mondo ha ormai chiaro che i diritti umani vengono richiamati quando conviene, che i media occidentali sono strumenti di guerra e non di informazione. Riportano le notizie quando conviene, per fomentare disordini e dare visibilità e rendere possibili regime change. Mentre tacciono quando i regimi sono sanguinari ma utili alleati e gli interessi motivano il loro mantenimento al potere.

Così un principe sanguinario viene graziato, senza molto clamore, in certi paesi si fanno i mondiali di calcio, senza che vengano boicottati.

Ipocrisia come legge fondamentale della politica estera.

3) se veramente accadesse che i russi fossero costretti a ritirarsi dal donbass e dalla Crimea, questo non sarebbe la fine della guerra. Bisogna dire la verità alle persone: sarebbe l’inizio di una guerra micidiale.

Solo nel delirio si può credere che sarebbe la fine della guerra.

Se vi fosse un’Europa all’altezza della sua tradizione culturale, un’Europa che ha trasformato in coscienza la sua storia e ha tratto insegnamento da esso ci si dovrebbe adoperare per una pace giusta.

La pace giusta dovrebbe partire da un fatto: in certe regioni vivono tradizioni etniche, linguistiche e culturali diverse. Si tratta allora di chiedere e di imporre un principio: a chiunque appartengano quelle regioni le popolazioni che vi vivono devono poter conservare la loro lingua, la loro cultura, i loro legami storici.

Dati i fatti, sotto gli occhi di tutti, per cui il regime di Kiev chiede rimozioni di monumenti, cancellazione della lingua russa, della memoria storica, della letteratura russa, dato il fatto che mira a cancellare ogni traccia di Russia in Ucraina, e credo che si possa convenire che questa è follia ed è un nazionalismo che ricorda il nazismo e la pulizia etnica e culturale, qualcuno se la sente di sostenere che i diritti delle popolazioni russe sarebbero salvaguardare in Ucraina con l’attuale regime?

L’Europa vuole essere complice di quello che accadrebbe in seguito ad un eventuale (e improbabile) ritiro russo dal donbass e dalla Crimea?

Esattamente, per che cosa sta chiedendo sacrifici l’attuale dirigenza della UE?

Per la libertà dei popoli e per i diritti o contro la libertà dei popoli e il diritto?

Perché ormai è chiaro che non vi è alcuna pretesa russa di annettere l’ucraina e di privarla della propria sovranità.

La posta attuale è diversa: quale destino vogliamo sostenere per le popolazioni russe che vivono in Ucraina? O le popolazioni russe non hanno gli stessi diritti e sono razza inferiore, come pensa il regime di Kiev, che si considera europeo e considera i russi asiatici e discendenti dall’orda d’oro?

Non vi è un filo di razzismo? Qui l’universalismo dei diritti non conta più?

Riguardo alle discriminazioni cui sono soggette le popolazioni russe nei paesi baltici non vedo molte notizie nella stampa libera, ne’ sentì levarsi la voce indignata dei rappresentanti europei.

Non vorrei che fossero dei miserabili razzisti, solo subdoli, che usano i diritti universali per promuovere pratiche di discriminazione.

(Vincenzo Costa, professore ordinario alla Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele, dove insegna Fenomenologia (triennale) e Fenomenologia dell’esperienza – biennio magistrale -. Si è laureato in filosofia all’Università Statale di Milano con lode.)

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Tra i punti del G20 di Bali

AL G20 MELONI TACE SUI VACCINI, MA SOTTOSCRIVE IL “GREEN PASS ETERNO” e gli Hub su Terapie mRNA promosse dal ministro Schillaci.

G20: punto 23 – pass sanitario ovunque; punto 24 – contrastare la disinformazione.

Notizie complete:


https://www.gospanews.net/2022/11/18/al-g20-meloni-tace-sui-vaccini-ma-sottoscrive-il-green-pass-eterno-e-gli-hub-su-terapie-mrna-cari-al-ministro-schillaci/

Il G20 approva l’introduzione di passaporti vaccinali e identità digitali globali

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Domande sciocchine…

Fra un altro paio d’anni ci diranno i problemi a lungo termine insorti grazie ai “vaccini”: molto bene, davvero incoraggiante.

Quindi non hanno fatto alcuna sperimentazione su chi intanto si è già inoculato quattro dosi… vero? Vero?!

Ma quindi il “consenso informato” che è stato firmato da chi si è fatto inoculare, precisamente, rispetto a cosa informava?

Che domande sciocchine…

Eppure già sanno dirci che i danni cardiaci sono nella fascia più giovane, in particolare nei maschi giovani. Ricordo che l’ISS ci informava attraverso i suoi rapporti che, in ben due anni, non si arrivò a 50 di morti giovani causate dal Covid (in particolare nella fascia d’età 0 – 19 anni). Già allora era dunque assodato che i giovani rischiavano poco o niente di morire per il Covid, a meno che non avessero già malattie pregresse… e allora non abbiamo forse esposto I GIOVANI ad un rischio maggiore “vaccinandoli”?

Avete dubbi? Io NO.

Ma, come nulla fosse, nel frattempo danno il via al “vaccino bivalente” per la fascia d’età dai 5 agli 11 anni.

Due parole: assassini criminali.

Il Covid andava curato, così come hanno fatto e continuano a fare migliaia di medici che hanno subìto le peggiori discriminazioni e derisioni.

https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/pfizer-moderna-studi-su-rischi-vaccini-covid_57388238-202202k.shtml

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Miss Russia e “miss” New Hampshire 2022

La prima è ANNA LINNIKOVA, Miss Russia 2022, appena eletta.
Il secondo invece è BRIAN NGUYEN, Miss New Hampshire 2022, appena eletto.

Non bastava che i transgender partecipassero negli sport femminili, con ovviamente una forza fisica maggiore rispetto ad una donna, no, non bastava: dovevano vincere anche in un concorso di bellezza…

Notiamo la serietà e la normalità di un Paese che ha la sana e logica bellezza della VERA essenza femminile, mentre nell’altro (che si pensa democratico) sono evidenti la distorsione e la perversione mentale, il degrado e l’ipocrisia.

La Donna è inimitabile, punto.

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Osservazione di Marco Zuccaro

Non so se avete già visto – io me ne sono accorto stamane -, ma iersera a Non è l’arena c’erano Giletti e Pregliasco che cantavano “tu scendi dalle stelle / vaccino bello / la quarta dose devi fare / se natale vuoi festeggiare”.

Ecco, volendo tralasciare il carattere di bestemmia e la totale assenza di metrica, io mi chiedo e vi chiedo una sola cosa: ma Gianluigi Paragone, che era lì anche lui come ospite, esattamente che cosa aveva da ridere?

Proprio come accaduto per Toscano, c’è gente che si è candidata con lui e qualcuno ha anche posto fine a delle amicizie sol perché non si è voluto appoggiarlo. Ora lui ride mentre assistiamo all’ennesima pagliacciata oltraggiosa verso i nostri morti: ride quando avrebbe dovuto incazzarsi. Chi lo ha votato, mi dica, come si sente?

Buongiorno.

(Marco Zuccaro)

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Rapporto Aifa

Come faccia la gente nel continuare a iniettarsi questa roba, mi lascia allibita.

Aifa ci mostra, nel rapporto, la segnalazione di alcuni decessi dopo la prima dose, alcuni dopo la seconda, alcuni dopo la terza e alcuni dopo la quarta. Insomma, la gente continuerà perché, tanto, “se non sono morto alla prima, posso mai morire alla seconda? O alla terza, alla quarta…”, ma sì, chi vi ferma!
Ma dove avete messo la testa?

Direte, “Ma che vuoi che sia! Soltanto qualche morto rispetto a tutte quelle dosi! Intanto abbiamo salvato vite!” …Va bene, contenti voi, continuate pure a punturarvi: io non ci tengo a giocare alla roulette russa.

https://www.aifa.gov.it/ricerca-aifa?searchKeywords=decessi%20vaccini%20covid