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Segni inequivocabili dell’avvento del nazismo (Marco Zuccaro)

Segni inequivocabili dell’avvento del nazismo:

  • assenza di dibattito scientifico e politico, soppressione o emarginazione di ogni voce non allineata;
  • prevaricazione dell’esecutivo sul legislativo;
  • esecutivo composto da una sola compagine;
  • propaganda mediatica aggressiva e costante, demonizzazione del dissenso ogniqualvolta compare;
  • normalizzazione delle anomalie e dello stato di emergenza;
  • erosione dei diritti e delle libertà;
  • forti limitazioni ai movimenti, alle riunioni, alle manifestazioni e all’uso di spazi pubblici;
  • imposizione di trattamenti sanitari e annientamento dell’habeas corpus;
  • affossamento dei servizi pubblici e negazione dell’autonomia delle istituzioni culturali e scolastiche e della libertà di insegnamento;
  • assenza di approfondimenti storici sui canali mediatici;
  • discriminazioni sociali dirompenti e arbitrarie: creazione di tessere e di nuovi marchi sociali;
  • creazione di sistemi di controllo diffuso;
  • tecniche governative fondate sul contrasto dialettico punizione-compenso, ovvero: ideazione di un sistema di nuovi privilegi per chi coopera con le autorità;
  • soppressione della dialettica di classe in favore di una omologazione guidata dai gruppi di vertice;
  • violenze ai danni dei lavoratori e dei manifestanti;
  • induzione di contrasti e divisioni nei gruppi sociali a qualsiasi livello, a partire dalle famiglie;
  • moralizzazione delle istituzioni e delle leggi, ovvero: a) la norma giuridica diviene precetto morale; b) la morale è stabilita esclusivamente dalle autorità; c) ciò che è etico diviene non etico e ciò che non è etico diviene etico;
  • svuotamento di significato dei testi giuridici del passato;
  • militarizzazione del linguaggio e degli usi e dei costumi dei civili, ovvero: disciplinamento dei cittadini con tecniche para-militari (per esempio: reiterazione ordinata di misure sempre eguali, applicazione di rigidi schemi d’azione);
  • appelli al bene della Nazione, da considerarsi primario e superiore rispetto al bene del singolo individuo, da ritenersi sacrificabile;
  • spiccata attenzione per gli eventi sportivi: propensione a celebrarli;
  • frequentissimo ricorso a retoriche volte all’induzione della paura, di un costante terrore nella cittadinanza;
  • ampio utilizzo della secretazione di Stato;
  • diniego della logica e promozione di argomentazioni insensate;
  • collaborazionismo a ogni livello, anche e soprattutto da parte delle istituzioni ecclesiastiche;
  • ignavia e omertà diffusa tra i consociati, molti dei quali ridotti come in stato di apatica ipnosi;
  • perversione per la morte, disprezzo per le vite umane.

(testo di Marco Zuccaro)

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La penso esattamente allo stesso modo

I vaccinati sono veicolo di contagio: questo è certo, è pacifico. I vaccinati possono morire di Covid: anche questo è pacifico, e difatti accade. I soggetti vaccinati rappresentano una delle ragioni per cui sorgono varianti in grado di eludere i vaccini: questo è dibattuto ma, oltre ad essere stato dichiarato da personaggi “non allineati” (Montagnier), è stato sostenuto anche da tutta una serie di personaggi “insospettabili” (dico così per indicare quelli più vicini alle linee d’azione dei governi), l’ultimo dei quali Walter Ricciardi. Ad ogni modo, su quest’ultimo aspetto la posizione meno controversa è quella che vuole il sorgere delle varianti come un fatto assolutamente naturale e inevitabile per questa fascia di virus, e ciò a prescindere dai vaccini: il che significa che, vaccini o non vaccini, le varianti sorgono e sorgeranno sempre.

Alla luce di tutto ciò, mi si spieghi per quale ragione dovremmo accogliere a braccia aperte la discriminazione e la segregazione sociale di chi, per prudenza, ha liberamente scelto di non prestarsi a farmaci sperimentali che stanno facendo segnare record negativi in fatto di segnalazioni di effetti avversi, farmaci con i quali “si rischia la vita” (Pregliasco) e che, secondo le stesse autorità che li hanno autorizzati – non secondo me, bensì secondo quelle autorità – possono effettivamente causare vari problemi, dalle trombosi alla miocardite, dalla sindrome di Guillame-Barré a vari tipi di altri disturbi.

Tutto ciò per far fronte a un virus che, pur meritando rispetto, fortunatamente è curabile nella quasi totalità dei casi, fortunatamente ha una letalità estremamente bassa tra soggetti sani, specialmente tra individui al di sotto di una certa età. In effetti non possiamo neanche dire quale sia la sua reale letalità, non conoscendo quanti asintomatici vi siano in giro per il mondo.

Alla luce di tutto ciò mi si dica, in termini di rapporto tra rischi e benefici, quale sia il valore aggiunto dato dal rinchiudere in casa milioni di persone sane.

Attendo delle risposte da parte degli illuminati della scienza, pienamente consapevole che non esista alcuna risposta. Tutto ciò che si ha in mano è una serie di elementi indiziari, se non proprio capziosi: è questo voler dire a tutti i costi “ma con i vaccini ci si contagia di meno”, “ma con i vaccini si muore di meno”.

Tutto ciò che si ha in mano è disinformazione, è propaganda. Non è così che si fa scienza. Non esistono ragioni valide – tantomeno ragioni “di salute pubblica e di sicurezza” – che possano anche solo lontanamente giustificare il ricorso a misure fortemente discriminatorie, restrittive, degne del ventennio fascista.

Al contrario, abbiamo molti e ottimi motivi per essere prudenti – semplicemente prudenti, nient’altro che prudenti – verso questi cosiddetti vaccini, verso ciò che provocano e ciò che potrebbero ancora provocare nell’arco del tempo, e specialmente se ripetuti a distanza di pochi mesi.

Non fatevi tirare per la giacchetta a destra e a manca: restiamo ai dati scientifici, restiamo a ciò che sappiamo. Cosa possiamo dire con certezza? Su che cosa ci sono incertezze? Quali studi scientifici sono stati fatti? Che cosa dicono i dati che giungono dai Paesi più vaccinati? Vale la pena vaccinare chi ha ben poco da temere da questo virus? Cosa accade ai soggetti fragili? Siamo sicuri che l’equazione “soggetto fragile = vaccinazione” sia una scienza esatta? Cosa sappiamo di questi vaccini? Cosa hanno dichiarato i loro produttori, e che cosa ha riconosciuto l’EMA? Cosa sostengono i massimi esperti, e perché vi sono molti scienziati che hanno maturato una posizione critica? Quali sono le loro ragioni, e quali quelle di chi sostiene la vaccinazione a tappeto? Queste sono le domande da porsi. Queste son le ricerche da farsi. In effetti, io mi son già posto queste domande, io le ho già fatte queste ricerche.

Se non mi sono ancora permesso di dire a tutti “non vaccinatevi”, posso comunque permettermi – e mi permetto – di invitare tutti al buon senso, di indagare sotto il lume della ragione e di trarre prudenti conclusioni. Posso permettermi – e mi permetto – di dire che questo “lasciapassare” è il parto di una classe politica composta da gente folle, nulla più di un abominio contro il quale tutti – vaccinati e non – dovrebbero combattere.

Marco Zuccaro

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E siccome questi vaccini non bloccano la trasmissione del virus, allora decade qualsiasi pretesa di “responsabilità” collettiva.